complementarieta’ e compensazione.

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Michele, accompagnatore dei viandanti, custode della soglia, del varco fra il mondo luminoso della coscienza e quello sublunare dell’inconscio.

Questo articolo arriva con qualche giorno di ritardo rispetto all’Equinozio di Autunno e porta delle riflessioni sulle due metà che compongono un insieme. L’archetipo della “Giustizia” ben rappresenta questo momento dell’anno, questo passaggio dalla stagione di luce a quella d’ombra. La figura femminile, intesa come “logos” (discorso interiore ed esteriore), sostituisce la figura arcaica dell’arcangelo Michele, ma la valenza simbolica rimane invariata: una bilancia su cui pesare due forze e una spada che rappresenta sia il pensiero che la parola. Ritroviamo un motivo analogo se pensiamo alla dea Egizia Maat, dea della giustizia e della verità, che pesa sulla bilancia un cuore contrapposto ad una piuma di struzzo.

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Chi tra noi, possiede un cuore così leggero, al pari di una piuma?   

Mettiamo sui piatti della bilancia luci e ombre…

Quali pesano di più?

Come si relazionano tra loro?

Cosa possiamo fare per armonizzare i due pesi?

La complementarietà indica che due aspetti sono entrambi legittimi e necessari. Una parte si definisce in funzione dell’altra.

La compensazione significa bilanciamento o sostituzione.

Bilanciamento: auto-regolazione dell’apparato psichico (compensazione positiva).

Auto-regolazione: obblighi da assolvere per l’ipotrofico e limiti da non varcare per l’ipertrofico.

Un gioco di relazione e di rapporto…

Quando la frizione tra conscio e inconscio è troppo forte, non si produce bilanciamento, ma contrasto e si ha il fallimento patologico nella compensazione – la sottaciuta funzione vendicativa della giustizia, pone la compensazione come bisogno e prevale perfino sull’esigenza di proteggere l ‘altro o la collettività.

Nessun evento rimane senza effetti e ogni accadimento psichico è accompagnato da contro – accadimenti che ri-distribuiscono le forze e riequilibrano l’assetto interno. Ogni investimento energetico è accompagnato da un contro – investimento.

Ogni spinta verso il conscio provoca un richiamo verso l’inconscio. Ogni contenuto messo in luce nasconde un lato che rimane in ombra.

Non sempre la giustizia empirica viene applicata con rigore, ma il sistema di auto-regolazione della psiche è rigoroso e inflessibile.

Il processo di maturazione della personalità procede con l’espansione della consapevolezza.

Coscienza ha significato sia cognitivo che morale, perché è contemporaneamente conoscenza e comportamento.

“per la maggiore obbedienza possibile è diventare se stessi e lasciare agire le leggi cosmiche sul proprio spirito e sulla propria vita materiale”.

Fonti: Claudio Widmann, sulla giustizia dei tarocchi.

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